Si ricomincia....
Scendo in garage e con sicumera pigio lo start del fido ma quasi dimissionario Transalp, un po' di incertezze, poi sembra partire e poi.... nooooo... fine batteria... Stavo per arrendermi ma dentro una vocina diceva: c'è un altro modo per far partire le moto... e un'altra rispondeva: c'hai più l'età son 2 quintali di ferro contro 1 quintale di ciccia...
Alla fine è deciso: sposto la macchina e mi lancio in scorribande sul piazzale davanti i garage, ansimando come uno gnu, tra i lazzi dei vicini che stavano a guardare dai balconi con semi e lupini. Quando stavo per desistere anche per sopraggiunte complicazioni cardiopolmonari, per un miracolo il bicilindrico dà un colpo di tosse secco e parte: non potevo crederci.
Mi armo e parto... verso il lago, verso i monti... e scopro che anche dopo 4 mesi di stop so ancora guidare un mezzo a 2 ruote. Rincuorato, punto a nord supero Oleggio dai mille autovelox, prima di Arona svolto a sinistra (Gattico, Borgmonanero) e seguo per l'Alto Vergante...
Raggiungo Invorio, Ghevio, e qui la moto vuole svoltare, inerpicarsi verso Colazza, dove mi ritrovo tra boschi di castagni e roveri secolari, con una vista incredibile, nell'aria odore di fiori di pesco, una bellezza, mi fermo anche a guardare il panorama dalla Madonna del Castello, mi fermo di nuovo di fronte agli affreschi delle molte vie crucis, e ridiscendo verso valle. Da qui per Massino Visconti, passando attraverso paesini con scorci medievali incredibili, il legno scuro, gli affreschi semplici dell'arte popolare... Il lago è lì sotto, brilla come una lastra d'argento, scendo tra gli odori di mimosa e terra smossa...
Da Lesa torno verso valle, attraverso Arona e mi accodo alle tante moto che rientrano verso Novara. Davanti a me c'è un tizio con una kawa 1000, nuovissima, nuovissimo casco arai, nuovissima giacca dainese, direi che non è mai salito su una moto prima di oggi. Lungi da me fare il veterano, però lo sapete anche voi, tu guardi uno per un secondo e sai se sa andarci o no, sulla motocicletta. Questo qui è storto come la torre di pisa, nelle rotonde sbaglia la corda prima a sinistra e poi a destra, aaaaaaaah che fastidio... certe cose le hai nel DNA... Ovviamente sta bello piantato sulla mezzeria, non sorpassa, non ti fa passare, perfettamente verticale con i suoi specchietti invisibili non mi vede nemmeno.
Alla fine faccio come i mille scooteroni spernacchianti e lo passo a destra, con dispiacere, non imparerà mai, non con quel mezzo poi, è come fare il primo volo con un boeing 777, o perdere la verginità con una...
Va bhe, basta così, son state solo 2-3 ore, ma che bello ragazzi, che bello fermarsi nei paesini a bere dalle fontanelle, tenere il casco un po' aperto che entrano gli odori della campagna, girare così senza cartina senza gps senza telefono senza niente... come quando ero ragazzo e mia madre stava a casa ad aspettare, e io ero solo, ero libero, e la strada non aveva mai fine... i migliori pensieri, le migliori idee, mi sono venute così, con il suono del vento in sottofondo, quando entri in quella trance o stato di grazia che ti fa danzare su e giù per le curve, e tutto è involontario, il minimo movimento della spalla che rialza la moto, quello della schiena che la riporta giù, la striscia bianca che corre, e com'è che diceva il poeta..
E tutto mi sembrava andasse bene,
e tutto mi sembrava andasse bene
tra me e le mie parole,
tra me e le mie parole, e la mia anima...
un lampeggio a tutti...
Alla fine è deciso: sposto la macchina e mi lancio in scorribande sul piazzale davanti i garage, ansimando come uno gnu, tra i lazzi dei vicini che stavano a guardare dai balconi con semi e lupini. Quando stavo per desistere anche per sopraggiunte complicazioni cardiopolmonari, per un miracolo il bicilindrico dà un colpo di tosse secco e parte: non potevo crederci.
Mi armo e parto... verso il lago, verso i monti... e scopro che anche dopo 4 mesi di stop so ancora guidare un mezzo a 2 ruote. Rincuorato, punto a nord supero Oleggio dai mille autovelox, prima di Arona svolto a sinistra (Gattico, Borgmonanero) e seguo per l'Alto Vergante...
Raggiungo Invorio, Ghevio, e qui la moto vuole svoltare, inerpicarsi verso Colazza, dove mi ritrovo tra boschi di castagni e roveri secolari, con una vista incredibile, nell'aria odore di fiori di pesco, una bellezza, mi fermo anche a guardare il panorama dalla Madonna del Castello, mi fermo di nuovo di fronte agli affreschi delle molte vie crucis, e ridiscendo verso valle. Da qui per Massino Visconti, passando attraverso paesini con scorci medievali incredibili, il legno scuro, gli affreschi semplici dell'arte popolare... Il lago è lì sotto, brilla come una lastra d'argento, scendo tra gli odori di mimosa e terra smossa...
Da Lesa torno verso valle, attraverso Arona e mi accodo alle tante moto che rientrano verso Novara. Davanti a me c'è un tizio con una kawa 1000, nuovissima, nuovissimo casco arai, nuovissima giacca dainese, direi che non è mai salito su una moto prima di oggi. Lungi da me fare il veterano, però lo sapete anche voi, tu guardi uno per un secondo e sai se sa andarci o no, sulla motocicletta. Questo qui è storto come la torre di pisa, nelle rotonde sbaglia la corda prima a sinistra e poi a destra, aaaaaaaah che fastidio... certe cose le hai nel DNA... Ovviamente sta bello piantato sulla mezzeria, non sorpassa, non ti fa passare, perfettamente verticale con i suoi specchietti invisibili non mi vede nemmeno.
Alla fine faccio come i mille scooteroni spernacchianti e lo passo a destra, con dispiacere, non imparerà mai, non con quel mezzo poi, è come fare il primo volo con un boeing 777, o perdere la verginità con una...
Va bhe, basta così, son state solo 2-3 ore, ma che bello ragazzi, che bello fermarsi nei paesini a bere dalle fontanelle, tenere il casco un po' aperto che entrano gli odori della campagna, girare così senza cartina senza gps senza telefono senza niente... come quando ero ragazzo e mia madre stava a casa ad aspettare, e io ero solo, ero libero, e la strada non aveva mai fine... i migliori pensieri, le migliori idee, mi sono venute così, con il suono del vento in sottofondo, quando entri in quella trance o stato di grazia che ti fa danzare su e giù per le curve, e tutto è involontario, il minimo movimento della spalla che rialza la moto, quello della schiena che la riporta giù, la striscia bianca che corre, e com'è che diceva il poeta..
E tutto mi sembrava andasse bene,
e tutto mi sembrava andasse bene
tra me e le mie parole,
tra me e le mie parole, e la mia anima...
un lampeggio a tutti...
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