Frütt Fall, la cascata del Toce
Saliamo ad osservare la più splendida e possente cascata delle Alpi, come la definì Hans Hermann Carl Ludwig von Berlepsch, nel suo primo giorno di apertura annuale. La massa d'acqua scorre sotto i nostri piedi mentre ci spingiamo sulla passerella, con un rombo imponente. L'aria è fresca e umida. I 143 metri di salto sotto di noi sono terribili e vertiginosi. La valle sottostante gronda d'acqua impetuosa. Le casere di pietra guardano sonnecchianti i muri di sasso delle Alpi avvolte dalle nubi. Una storia di alterne fortune echeggia sui tornanti, dagli splendori Déco della montagna d'inizio secolo, ai gitanti milanesi, all'ultimo scatto di Marco Pantani.
Torquato Tasso nella Gerusalemme Liberata scriveva:
Ma s'animosità gli occhi non benda,
né il lume oscura in te de la ragione,
scorgerai, ch'ove tu la guerra prenda,
hai di temer, non di sperar cagione,
ché fortuna qua giú varia a vicenda
mandandoci venture or triste or buone,
ed ai voli troppo alti e repentini
sogliono i precipizi esser vicini.
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